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#poweryourlife, la Giornata del cuore «Ecco cosa fare per ridurre il rischio»

Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono la principale causa di morte nel mondo: uccidono 17,3 milioni di persone ogni anno, che diventeranno 23 milioni entro il 2030. Spesso sono causate da comportamenti sbagliati, facilmente modificabili. Giovedì 29 settembre si celebra la Giornata mondiale del cuore. Promossa dalla World Heart Federation, che riunisce 200 organizzazioni nazionali, quest’anno ha come slogan #poweryourlife (ricarica la tua vita). Diverse le iniziative in molte città italiane. Anche nel nostro Paese, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, «le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi». In particolare, «la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, rendendo conto del 28% di tutte le morti». Non solo: chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico che necessita di farmaci a vita e «la prevalenza di italiani affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille».





I sintomi dell’infarto

Obiettivo del World Heart Day è anche sfatare alcuni miti, come quello che il problema riguardi meno le donne: le malattie cardiocircolatorie rappresentano un terzo di tutte le cause di morte tra le persone di sesso femminile. Ma soprattutto viene sottolineata l’importanza di seguire corrette abitudini per ridurre il rischio: dieta sana, attività fisica regolare, niente tabacco, controllo della pressione e del colesterolo. Infine non bisogna sottovalutare alcuni campanelli d’allarme, perché non sempre l’infarto è facilmente riconoscibile. A volte si presenta come un dolore acuto e improvviso, altre come un leggero dolore al petto o un senso di compressione. Altri sintomi sono dolore su una o entrambe le braccia, ma anche alla schiena, alla mandibola o allo stomaco, mancanza di respiro, nausea o vertigini.


Scompenso cardiaco

Parte inoltre giovedì 29 settembre “Keep it Pumping - Ascolta il tuo battito”, campagna dedicata allo scompenso cardiaco, promossa da AISC, Associazione Italiana Scompensati Cardiaci. A Roma, dalle ore 10 alle 13 i rappresentanti e i pazienti dell’associazione accoglieranno in Piazza Montecitorio i cittadini in un punto informativo con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della patologia (anche tramite un questionario di autovalutazione), dando consigli su come prevenirla e curarla. Verrà esposta una grande “Clock Installation” a forma di cuore, realizzata con centinaia di orologi e sveglie che verrà arricchita tappa dopo tappa. In occasione degli eventi, infatti, pazienti e cittadini potranno donare un orologio affinché diventi parte della scultura stessa. L’installazione simboleggia l’importanza di non perdere tempo: riconoscere i sintomi della patologia è fondamentale per una tempestiva diagnosi e cura. I cittadini, inoltre, avranno a disposizione dei tablet per utilizzare la app “Keep it pumping” che consente di registrare l’audio del proprio battito cardiaco e pubblicarlo a sostegno della campagna sviluppata a livello globale e diffusa attraverso i principali social network. In programma altre tre tappe: a Bergamo martedì 11 ottobre presso i Portici del Sentierone, a Bologna giovedì 20 ottobre in centro città e a Palermo martedì 25 ottobre all’interno del Mercato San Lorenzo. In Italia sono oltre 1 milione in Italia le persone colpite da scompenso cardiaco: la metà dei pazienti muore entro 5 anni dalla diagnosi. I sintomi spesso vengono sottovalutati: tosse persistente, mani e piedi freddi o caviglie gonfie, depressione sono alcuni dei sintomi meno conosciuti. Attenzione anche alle abitudini quotidiane: sentirsi affaticati dopo una o due rampe di scale, considerare faticoso conversare con parenti e amici o prepararsi al mattino possono essere dei campanelli d’allarme.



Conoscere i fattori di rischio

Un anno fa, in occasione della scorsa Giornata mondiale per il cuore, è stata lanciata la campagna “Lavora con il cuore”, dedicata alla valutazione dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Il progetto nasce dalla consapevolezza che tramite uffici e luoghi di lavoro si possono raggiungere i lavoratori e le loro famiglie, quindi un elevato numero di individui. Obiettivo, informare sui principali fattori di rischio responsabili delle patologie cardio e cerebrovascolari, tra cui gli elevati livelli di colesterolo (in particolare il colesterolo LDL), trigliceridi e glicemia - misurati tramite un test indolore su una goccia di sangue - elevata pressione sanguigna, diabete, sovrappeso e obesità, alimentazione scorretta, sedentarietà e stress.

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